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lunedì 25 agosto 2014

MISSIONE COREA ... e dopo?

Riflessione post viaggio apostolico ...

A proposito del POST del 19 Luglio u.s. condivido una brevissima riflessione sul viaggio apostolico del papa in Corea del Sud.
Un viaggio denso di messaggi, incontri, discorsi, gesti simbolici più o meno leggibili a noi ma importanti proprio in prospettiva missionaria.
In questo breve spazio mi limitiamo ad una piccola riflessione perché colpito da un passaggio dell' omelia di Papa Francesco tenuta durante la messa conclusiva della GMG asiatica:
"Siete (i giovani cristiani) il presente della Chiesa! 
Rimanete uniti gli uni agli altri, avvicinatevi sempre più a Dio, e insieme con i vostri Vescovi e sacerdoti spendete questi anni per edificare una Chiesa più santa, più missionaria e umile – una Chiesa più santa, più missionaria e più umile – una Chiesa che ama e adora Dio, cercando di servire i poveri, le persone sole, i malati e gli emarginati."

Il papa ripete due volte: "una Chiesa più santa, più missionaria e umile"...
Lo chiede ai giovani, insieme con i vescovi e i sacerdoti. Ci indica anche la modalità "Rimanete uniti gli uni agli altri, avvicinandovi sempre più a Dio" ...

Anche l' aggettivo "più" ripetuto così tante volte, assume un significato speciale ai miei occhi e alla mia coscienza di francescano.
Il papa chiede ai giovani coreani di edificare la "loro" Chiesa, ma sappiamo che la Chiesa non è solo l' istituzione, la curia, i preti e i religiosi ... la Chiesa siamo noi! e questo ce lo ripetiamo così tante volte che forse, ne abbiamo perso il significato "più" importante.
Allora la domanda che mi sorge nel cuore, sollecitati da Papa Francesco:
"Quanto sono santo, quanto sono missionario, quanto sono umile...?" Ma ancora: 
"Quanto mi illudo di essere santo, quanto mi illudo di essere missionario, quanto mi illudo di essere umile...?"
Come francescano, "quanto rimango unito agli altri, avvicinandomi sempre più a Dio" ?
Credo di essere unito agli altri solo perché appartengo ad una fraternità?
Questa appartenenza allora mi avvicina veramente a Dio o mi porta ad avvicinarmi a me stesso, ai miei bisogni, alla mia ricerca di realizzazione, di fuga dalla mia realtà? Come diceva qualcuno, mi avvicino al mio Dio o al mio Io? Certamente in buona fede, ma è un rischio che posso correre più facilmente di quanto possa credere.

Mi pongo queste domande forse con troppa severità ...? ma questo passaggio dell' omelia del  papa è per me importante e mi spinge a ritornarci su più volte, non necessita delle risposte immediate ma una seria e profonda presa di coscienza di dove sono con il mio cammino di cristiano, di francescano e non ultimo, di missionario.

Pace e Bene!

Stefano Pola
Ufficio Missionario