Un nuovo prete ed una famiglia missionaria (i francescani secolari Eugenio ed Elisabetta Di Giovine con i loro figli) per la comunità di San
Giuseppe. Dopo il servizio missionario in Venezuela come laici Fidei Donum, dal prossimo settembre saranno "inviati a KM 0 per un nuovo servizio pastorale e di evangelizzazione. Di cosa si tratta?
Questo il comunicato stampa della parrocchia di Bollate e che circola in tutta la Diocesi di Milano:
Il progressivo assottigliamento
numerico dei preti e l'aumento della loro età media ha spinto la comunità
parrocchiale di San Martino ad effettuare delle riflessioni più ampie su come
possa essere animata una comunità. “Il
Consiglio Pastorale, afferma il Prevosto di Bollate e Parroco di san
Martino don Maurizio Pessina, a partire dalla peculiarità del nostro
territorio, (la Parrocchia San
Martino conta 22.460 fedeli ed è la più
grande della diocesi ambrosiana n.d.r.)
ha riflettuto su soluzioni di animazioni sociale e pastorale che prevedono una
presenza diversa in canonica, da quello tradizionale di un prete, non solo per
"necessità" (ci sono pochi preti) ma perché consapevoli che la nuova
evangelizzazione presupponga anche nuove vie e nuove sperimentazioni”.
Nella Diocesi di Milano già si stanno affermando nuove modelli di
collaborazione tra laici e preti attraverso il coinvolgimento di una famiglia
nell’animazione di una porzione di territorio all’interno della Parrocchia. Si
tratta di un “modello missionario”, che da anni i nostri missionari fidei donum (preti e lici) sperimentano
in America Latina ed in Africa.
Questo è il motivo per cui,
analizzando le necessità e le potenzialità del quartiere San Giuseppe, la
Parrocchia di San Martino in accordo con la Curia diocesana ha pensato di
affidare l’animazione pastorale di quella zona alla famiglia Di Giovine, che dal
2006 al 2009 ha prestato servizio come famiglia missionaria fidei
donum nella Diocesi di Guanare (Venezuela) occupandosi dell'animazione
pastorale di una comunità molto popolosa senza prete residente. Si tratterà di
provare a riproporre nei nostri territori, con i dovuti adattamenti, quelle
dinamiche di animazione pastorale sperimentate in America Latina. La famiglia
Di Giovine per tale servizio (che prevede una durata iniziale di 5 anni) non
riceverà nessun tipo di remunerazione e, a fronte della concessione della
canonica da parte della Parrocchia in comodato d'uso gratuito, si farà carico
direttamente di tutte le utenze domestiche e delle tasse sull’immobile,
continuando a mantenersi con il proprio lavoro.
A collaborare con loro sarà
chiamato il nuovo prete in arrivo da Magenta, don Walter Larghi, la cui
esperienza (quest’anno festeggia i 50 anni di ordinazione) e generosità saranno
determinanti per la buona riuscita del progetto. L’ambizione è proporre un
volto di Chiesa sempre più fraterna, una Chiesa che “pensa” in modo
missionario, che in un tempo di grande disgregazione sociale cura e fa crescere
i legami sul territorio, tra le generazioni, tra famiglie. La Chiesa come luogo
dove i legami fraterni si vivono nella gioia e nella fatica, dove i talenti, i
ministeri, le vocazioni si incontrano, si condividono, si “scambiano”, un luogo
in cui custodire, nell’ ascolto, nell’incontro e nella preghiera, la comunità
cristiana
ed il quartiere.
“L’arrivo di un prete e di una famiglia missionaria è una grande opportunità
pastorale per tutta la città, ha dichiarato Mons. Gianpaolo Citterio,
Vicario Episcopale della Zona IV della Diocesi di Milano, e si inserisce dentro un progetto più ampio, articolato e con aspetti
nuovi di ecclesialità. Mi auguro che la comunità parrocchiale possa vivere
questo periodo con maturo spirito ecclesiale affinché si condividano questi
passaggi con profonda gratitudine verso don Renzo Mantica (il prete che
c’era prima in San Giuseppe ora in casa di riposo n.d.r.) ed in accoglienza cordiale nei confronti di don Walter Larghi e della
famiglia Di Giovine”.