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martedì 21 luglio 2015

LA FAMIGLIA MISSIONARIA DI GIOVINE RIPARTE A...KM 0

Un nuovo prete ed una famiglia missionaria (i francescani secolari Eugenio ed Elisabetta Di Giovine con i loro figli) per la comunità di San Giuseppe. Dopo il servizio missionario in Venezuela come laici Fidei Donum, dal prossimo settembre saranno "inviati a KM 0 per un nuovo servizio pastorale e di evangelizzazione. Di cosa si tratta?



Questo il comunicato stampa della parrocchia di Bollate e che circola in tutta la Diocesi di Milano:
Il progressivo assottigliamento numerico dei preti e l'aumento della loro età media ha spinto la comunità parrocchiale di San Martino ad effettuare delle riflessioni più ampie su come possa essere animata una comunità. “Il Consiglio Pastorale, afferma il Prevosto di Bollate e Parroco di san Martino don Maurizio Pessina,  a partire dalla peculiarità del nostro territorio,  (la Parrocchia San Martino conta 22.460 fedeli  ed è la più grande della diocesi ambrosiana n.d.r.) ha riflettuto su soluzioni di animazioni sociale e pastorale che prevedono una presenza diversa in canonica, da quello tradizionale  di un prete, non solo per "necessità" (ci sono pochi preti) ma perché consapevoli che la nuova evangelizzazione presupponga anche nuove vie e nuove sperimentazioni”. Nella Diocesi di Milano già si stanno affermando nuove modelli di collaborazione tra laici e preti attraverso il coinvolgimento di una famiglia nell’animazione di una porzione di territorio all’interno della Parrocchia. Si tratta di un “modello missionario”, che da anni i nostri missionari fidei donum (preti e lici) sperimentano in America Latina ed in Africa.
Questo è il motivo per cui, analizzando le necessità e le potenzialità del quartiere San Giuseppe, la Parrocchia di San Martino in accordo con la Curia diocesana ha pensato di affidare l’animazione pastorale di quella zona alla famiglia Di Giovine, che dal 2006 al 2009 ha prestato servizio come famiglia missionaria  fidei donum nella Diocesi di Guanare (Venezuela) occupandosi dell'animazione pastorale di una comunità molto popolosa senza prete residente. Si tratterà di provare a riproporre nei nostri territori, con i dovuti adattamenti, quelle dinamiche di animazione pastorale sperimentate in America Latina. La famiglia Di Giovine per tale servizio (che prevede una durata iniziale di 5 anni) non riceverà nessun tipo di remunerazione e, a fronte della concessione della canonica da parte della Parrocchia in comodato d'uso gratuito, si farà carico direttamente di tutte le utenze domestiche e delle tasse sull’immobile, continuando a mantenersi con il proprio lavoro.

A collaborare con loro sarà chiamato il nuovo prete in arrivo da Magenta, don Walter Larghi, la cui esperienza (quest’anno festeggia i 50 anni di ordinazione) e generosità saranno determinanti per la buona riuscita del progetto. L’ambizione è proporre un volto di Chiesa sempre più fraterna, una Chiesa che “pensa” in modo missionario, che in un tempo di grande disgregazione sociale cura e fa crescere i legami sul territorio, tra le generazioni, tra famiglie. La Chiesa come luogo dove i legami fraterni si vivono nella gioia e nella fatica, dove i talenti, i ministeri, le vocazioni si incontrano, si condividono, si “scambiano”, un luogo in cui custodire, nell’ ascolto, nell’incontro e nella preghiera, la comunità cristiana ed il quartiere.

“L’arrivo di un prete e di una famiglia missionaria è una grande opportunità pastorale per tutta la città, ha dichiarato Mons. Gianpaolo Citterio, Vicario Episcopale della Zona IV della Diocesi di Milano, e si inserisce dentro un progetto più ampio, articolato e con aspetti nuovi di ecclesialità. Mi auguro che la comunità parrocchiale possa vivere questo periodo con maturo spirito ecclesiale affinché si condividano questi passaggi con profonda gratitudine verso don Renzo Mantica (il prete che c’era prima in San Giuseppe ora in casa di riposo n.d.r.) ed in accoglienza cordiale nei confronti di don Walter Larghi e della famiglia Di Giovine”.