CONTATTI

Segreteria EPM - Viale delle Mure Aurelie, 9 - 00165 Roma - Tel. 06.632494 - email: segreteria.epm@ofs.it

venerdì 6 febbraio 2015

8 Febbraio - Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone

Il prossimo 8 febbraio 2015, memoria di Santa Giuseppina Bakhita, la schiava sudanese liberata e divenuta religiosa canossiana, canonizzata nel Duemila, in tutte le comunità cattoliche sarà celebrata la prima “Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone” che è stata promossa dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, dal Pontificio Consiglio della Giustizia e Pace, dalle Unioni Internazionali femminili e maschili dei Superiori Generali ed è sostenuta da papa Francesco.
L’obiettivo dell’iniziativa “è innanzitutto quello di creare, attraverso la preghiera e la riflessione, una maggiore consapevolezza del fenomeno della tratta e della situazione globale di violenza e ingiustizia che colpisce tante persone che non hanno voce, che non contano, che non sono nessuno: sono semplicemente schiavi e merce assoggettabile a transazioni economiche.”
E’ un fenomeno che riguarda il mondo intero: sia i Paesi da cui provengono le vittime della tratta, che sono bambini, donne che uomini, sia i paesi di transito che quelli di destinazione. 
 A fianco del traffico tradizionale, quello cioè delle tratta delle donne destinate alla prostituzione si parla ora di “Nuove schiavitù” che riguardano i bambini, trattati alla stregua di merce, le persone destinate al lavoro forzato o all’accattonaggio e quelle persone vittime del traffico di organi. 
 «Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale e altre forme di sfruttamento circa 21 milioni di persone, spesso povere e vulnerabili ed ogni anno sono circa 2,5 milioni di persone le vittime del traffico di esseri umani e riduzione in schiavitù; il 60 per cento di loro sono donne e minori. Essi poi, sono molto spesso vittime di abusi e violenze inaudite. D’altro canto, per trafficanti e sfruttatori la tratta di esseri umani è una delle attività illegali più lucrative al mondo: essa rende complessivamente 32 miliardi di dollari l’anno ed è il terzo “business” più redditizio, dopo il traffico di droga e quello di armi»
E’ necessario quindi ribadire, da un lato la necessità di garantire diritti, libertà e dignità alle persone trafficate e ridotte in schiavitù e, dall’altro, denunciare sia le organizzazioni criminali sia coloro che usano e abusano della povertà e della vulnerabilità di queste persone per farne oggetti di piacere o fonti di guadagno.
Data purtroppo la vastità e la complessità del fenomeno, le iniziative e le attività da attuare l’8 febbraio in occasione di questa Giornata internazionale possono essere molteplici. “Ciascuno potrà impegnarsi nelle unità di strada, nei centri di ascolto, nelle comunità di accoglienza, nella formazione professionale, nell’assistenza legale, nella collaborazione con le ambasciate, nell’opera di sensibilizzazione ed educazione, nella preghiera e in tutte quelle altre forme che la fantasia della carità suggerirà.”

Anita Petti
Ufficio Missionario