Pubblichiamo un report-testimonianza ricevuto da Salvatore e Angela dove viene raccontata l'esperienza vissuta durante i giorni più critici dell' alluvione sofferta nella regione del Cile dove sono in missione per conto dell' OFS d'Italia e di come le cose stanno lentamente tornando alla normalità malgrado le difficoltà oggettive dovute alle scarse risorse della zona. La missione di Copiapò è coinvolta in questa ricerca di sostegno per dare il proprio contributo.
CE.MI.OFS
Mercoledì 25 marzo 2015
Tutto e’ iniziato quando mercoledì 25 marzo 2015 dopo una abbondante pioggia abbiamo appreso del rischio alluvione, fin qui sembrava tutto sotto controllo quando verso le h.12.30 ora locale e’ suonato il citofono di casa attraverso cui più persone chiedevano se vi fosse la possibilità di essere accolti in cappella perché il fiume, che attraversa tutta la Regione di Atacama, aveva già inondato le loro case. Dispiaciuti e allarmati abbiamo subito accolto queste persone che nel tempo di mezzora sono diventate più di quindici. Abbiamo trascorso tutto il pomeriggio con radio accese e monitorando il fiume che dista 300 metri dalla cappella e dalla nostra casa. Il tempo passava ma l’acqua del fiume cresceva, inondando tutto dove passava, con evidente timore abbiamo cercato di mantenere la tranquillità senza sospendere ne alcune attività, ne la orazione del Santo Rosario prefissata che, forse, e’ servita più di tutto. Alle 22.00, dopo un costante controllo della situazione, i carabinieri ci avvisano che il fiume, rompendo alcuni argini, stava prendendo un altro corso d’acqua non regolare molto pericoloso perché situato vicino alla strada principale che collega le diverse citta’con la zona di mare. A quel punto nelle zone dove era possibile, o non colpite pienamente, e’ stato dato l’allarme di evacuare quanto prima verso il mare, nel quale sfocia il corso del fiume. Quindi nella stessa notte di mercoledì abbiamo evacuato dalla “hacienda San Pedro” insieme a tante altre persone.
Il rientro nell’ ”hacienda San Pedro” dopo aver evacuato

La semplice ospitalità nei giorni successivi
I giorni successivi si sono presentati con tanti interrogativi, mentre la gente danneggiata veniva ospitata nella scuola vicina e nelle casette in legno presenti nei locali dietro la cappella. In tutto abbiamo ospitato dieci persone, che appena hanno potuto si sono messe a lavoro per cercare di pulire le loro case dal fango trascinato dall’acqua. Tanti altri hanno preferito essere ospitati nelle scuole di paesi vicini per permettere anche ai loro figli di continuare a studiare.
Momenti intensi che sembrano un brutto sogno e ti disturbano il sonno
In alcuni momenti ci e’ sembrato di vivere un incubo … con la preoccupazione che l’ acqua da un momento all’ altro potesse sorprenderci. Come é successo a delle persone che hanno perso anche la vita. E si ricomincia a interrogare se stessi, su quale sia la scelta migliore da fare per la propria famiglia. Restare e in caso scappare all’ ultimo minuto oppure andare via e lasciare qui tutte le altre persone che non possono andare da nessuna parte. Bene, una scelta deve essere fatta e se decidiamo di credere fermamente in quel Dio che non ci lascia mai soli dobbiamo restare ed essere anche con la nostra debolezza testimoni di Gesu’ Cristo.
Attimi che marcano in modo indelebile la memoria
Certo, attimi di paura, ansia e preoccupazione … ma anche forza, coraggio e serenità che non solo da noi sono provenute ma dalla preghiera dei nostri fratelli lontani che insieme alla nostra e’ diventata una supplica costante a Dio e alla Vergine Maria che non hanno esitato ad ascoltare. … Lo ripetiamo, l’acqua si ferma all’entrata della cappella …! Fortuna o un miracolo. … La risposta che aspettavamo eccola, forse anche un segno, e’ qui che dobbiamo operare ancora una volta, si! Con le nostre paure, debolezze e difficoltà di una famiglia.
La “capilla San Pedro” centro operativo di aiuti

Come stiamo e cosa facciamo?
Tutto sommato noi stiamo bene e continuiamo a mettere il nostro impegno e sacrificio tutti i giorni non solo continuando a svolgere il nostro servizio pastorale e sociale, ma soprattutto in questo periodo quello di essere piu’ vicini alla gente.
Quello che e’ successo stravolge la normalità della vita quotidiana per un bel po’ di tempo, il problema dell’inquinamento ambientale e’ una delle preoccupazioni piu’ presenti.
Sicuramente noi siamo “ tra i fortunati” a non avere avuto danni nella casa, mentre tante persone hanno subito dei danni anche alla propria attività lavorativa.
Le persone danneggiate come stanno?

Semplici interventi di aiuto per il ripristino della casa
In questi giorni, grazie al contributo economico della nostra Diocesi di Ragusa e’ stato possibile aiutare tre famiglie a ripristinare una parte della loro casa danneggiata. Un aiuto limitato che da speranza, di certo sono ancora tante le persone in attesa di un aiuto per il ripristino della casa. In queste settimane si stanno attivando anche alcuni servizi governativi per case in legno di emergenza e interventi di ripristino per chi e’ in possesso dell’atto di proprietà dell’ immobile.
Quali interventi si possono promuovere?
In aiuto a tante situazioni di precarietà, fragilità e difficoltà, già presenti in un contesto di periferia come quello dell’ “Hacienda San Pedro”, maggiormente ora dopo questa catastrofe naturale che ha colpito la popolazione della regione di Atacama stiamo cercando di promuovere degli interventi sociali che sono:
- Intervento di promozione lavorativa, per incentivare a riprendere la propria attività lavorativa, pensando di comprare con dei contributi economici delle macchine da lavoro o strumenti di lavoro;
- Adozioni a distanza per le famiglie e le persone più bisognose che non hanno i requisiti per ricevere aiuti governativi.
27/05/2015
Salvatore e Angela Macca