
«A Quito in Ecuador, santa Marianna di Gesù de Paredes, vergine, che nel Terz'Ordine di San Francesco consacrò la propria vita a Cristo e dedicò le proprie forze ai bisogni degli indigeni poveri e dei neri.»
La figura di questa santa la sentiamo molto vicina ed è bello leggere la sua storia essenzialmente per due motivi, il primo è perché è una santa francescana, la prima santa francescana in Sud America, il secondo perché la sua vocazione nasce in ambito missionario.
Tra queste due caratteristiche spicca però la sua umiltà e docilità allo Spirito Santo che la porta a mettere in secondo piano il suo progetto, anzi il suo sogno, condiviso con altre sue compagne, di andare ad evangelizzare quelle che con il linguaggio di oggi, definiremo “periferie” della sua epoca.
La sua risposta alle contrarietà incontrate nel suo desiderio di divenire missionaria e a quello di entrare in una famiglia religiosa ci interroga come persone, come cristiani, come francescani.
Ecco quindi una figura da prendere a modello nella nostra quotidianità.
A volte iniziamo un percorso e con caparbietà vogliamo portarlo a termine come diciamo noi, anche nella sfera spirituale può accaderci di diventare ciechi, sordi, di non vedere, di non sentire.
Marianita ha trovato il modo di vedere e di sentire usando l’arma della preghiera, del digiuno, dell’ obbedienza.
Ancora adesso, come 500 anni fa, la strada è allora ancora questa, e oggi ce la indica Marianita.
Per approfondire:
Santi e Beati: http://www.santiebeati.it/dettaglio/90387
Stefano Pola
Ufficio Missionario
Ufficio Missionario